Dubbi e domande frequenti

Quando è stata fondata la pedagogia Waldorf?

La prima scuola Waldorf venne fondata da Ruldof Steiner nel 1919 a Stoccarda, su richiesta dell’industriale Emil Molt, per i figli dei suoi operai, presso la fabbrica di sigarette Waldorf-Astoria. Nata per impulso autenticamente popolare, la scuola aveva il compito di portare salute all’interno di un corpo sociale profondamente malato ed esausto quale era la Germania tra le due guerre mondiali. Durante il periodo nazista le scuole tedesche furono chiuse e Steiner, diverse volte minacciato dai nazionalisti, si rifugiò in Svizzera, dove fondò, a Dornach presso Basilea, il centro studi della sua ricerca a cui il movimento pedagogico Waldorf fa tutt’ora riferimento.

Quante scuole Waldorf esistono in Italia e nel mondo?

Esistono iniziative Waldorf nei posti più disagiati della terra: nelle favelas delle grandi città sudamericane e nelle townships del Sudafrica, in terre dilaniate da guerre civili o interetniche come Sierra Leone, Uganda, Israele, Libano, in aree destabilizzate da disordini politici come Colombia e Cecenia. Sempre più numerose sono le scuole Steiner-Waldorf in paesi di religioni e impostazioni politiche diverse: in Egitto, India, Cina, Nepal, Thailandia, Corea, per menzionarne alcuni. Oggi le scuole dell’infanzia Steiner-Waldorf nel mondo sono oltre 1.700 e le scuole 1.023 (dato aggiornato a marzo 2012), con una popolazione scolastica che supera il milione di allievi, costituendo di fatto il movimento laico di scuole indipendenti maggiormente diffuso al mondo. (fonte: www.educazionewaldorf.it). In Italia le scuole primarie e secondarie sono 30.

Quanti anni ha la scuola di Reggio Emilia?

La scuola di Reggio Emilia è nata nel 1995 come gruppo giochi per ospitare 7 bambini. Nel 2010 sono stati licenziati i primi alunni di VIII classe. Nell’anno scolastico 2020-21 sono iscritti 70 bambini nel Giardino d’infanzia San Michele e 130 al ciclo della primaria e secondaria inferiore.

È una scuola a istruzione parentale?

Il giardino d’infanzia e il ciclo della scuola primaria sono paritari, mentre il ciclo delle medie inferiori è ad oggi a istruzione parentale e si conclude in VIIl (III media) con l’esame di stato che i ragazzi, accompagnati dai loro insegnanti, affrontano in qualità di privatisti presso una scuola statale o paritaria.

Quanto costa la retta?

Nelle scuole Steiner-Waldorf vige un principio solidaristico fondato sull’incontro umano. Precede l’iscrizione un colloquio economico che ogni famiglia sostiene con il Consiglio di Amministrazione, dopo aver condiviso il PTOF con gli insegnanti. Questo colloquio ha lo scopo di verificare la possibilità della famiglia di corrispondere la retta piena o se sussiste la necessità di una riduzione. Per colmare i deficit di bilancio tutti i genitori della scuola sono chiamati a svolgere attività integrative. Tutti hanno qualcosa da dare, anche se non di natura direttamente economica, e nessun bambino è mai stato escluso dalla scuola esclusivamente per motivi economici.

È una scuola confessionale?

No. Tutte le scuole Steiner-Waldorf sono laiche ed apolitiche. Ciò non significa che la dimensione religiosa dell’essere umano venga esclusa dal processo educativo. Le scuole Waldorf sono diffuse in tutti i continenti proprio perché si rivolgono all’universalmente umano, rispettando il retroterra religioso, sociale e culturale in cui si radicano.

Se non è una scuola confessionale, perché in classe si vedono rappresentazioni di santi o immagini religiose?

Le rappresentazioni sacre che talvolta s’incontrano nelle classi non hanno nulla a che fare con finalità di catechesi o indottrinamento. Si tratta di immagini artistiche di sentimenti naturalmente presenti nell’anima del bambino in formazione. Nel corso del tempo capita dunque di vedere l’immagine “sognante” della Madonna Sistina di Raffaello cedere il passo a scene prese dalla mitologia nordica o greca, fino alla Scuola di Atene, trionfo dell’intelletto razionale.

Perché non ci sono voti?

Quantificare le capacità dei bambini attraverso i voti non appartiene alla pedagogia Steiner-Waldorf per almeno tre motivi: non rappresentano correttamente l’evoluzione e la crescita di un organismo complesso come quello dell’uomo in formazione; minano alla radice l’autostima che ogni bambino deve poter coltivare per costruire la propria identità personale; stimolano la competizione invece che la cooperazione tra alunni. Ciò non toglie che il percorso di acquisizione di capacità e nozioni sia costantemente monitorato, anche attraverso frequenti colloqui con le famiglie.

In cosa consiste l'insegnamento a epoche?

Nella scuola paritaria le ore di materia devono rispettare le quantità stabilite dai programmi ministeriali. Tuttavia vengono distribuite in maniera “intensiva”, concentrando in periodi di 3-4 settimane consecutive l’insegnamento di una stessa materia. Ciò favorisce un legame più stretto e consapevole tra la materia e l’alunno, che tenderà così a interiorizzare meglio nozioni e legami con la disciplina.

Perché non ci sono libri di testo?

I libri ci sono ma… vengono costruiti dagli alunni stessi. Senza righe né quadretti, i bambini imparano a dominare la pagina e, sotto la guida attenta dell’insegnante, costruiscono i propri libri di testo, scrivendo e immaginando concetti, schemi, storie e situazioni.

Qual è il ruolo dei genitori?

Il ruolo dei genitori nella vita della scuola è fondamentale. Nella visione tripartita dell’organismo scuola, essi rappresentano la dimensione volitiva del fare . Organizzati in gruppi di lavoro volontario, si occupano della manutenzione delle strutture e dell’organizzazione delle iniziative economiche: festa di Primavera, bazar di Natale, feste e occasioni d’incontro legate alla vita della comunità cittadina.

Come vengono formati i docenti?

I docenti di scuola Waldorf, oltre ad un percorso di formazione secondo quanto prevede l’ordinamento statale, devono aver frequentato un corso di formazione specifico in pedagogia Waldorf. Ve ne sono in forma residenziale della durata di due anni, oppure per lavoratori della durata di tre o quattro anni, incluso un periodo di tirocinio. I maestri sono tenuti ad una formazione permanente sia attraverso il lavoro settimanale di collegio che tramite la frequentazione di corsi di approfondimento presso le sedi abilitate.

Al termine del percorso come si troveranno alle superiori?

“Il passaggio ad un’altra scuola dovrà essere una doccia fredda. Altrimenti significa che non abbiamo fornito abbastanza calore prima”. Diceva così uno dei più esperti maestri Waldorf di Lugano, intendendo sottolineare che la vera sfida non sta nel riempire i ragazzi di nozioni e saperi, ma nello sviluppare in loro le forze necessarie ad affrontare qualsiasi ambito formativo, grazie ad un grande lavoro sulla personalità e sulla capacità di amare il sapere. L’esperienza mostra che dopo un primo periodo di ambientamento si inseriscono con profitto nella nuova realtà.

Miti e leggenda da sfatare

È una scuola per ricchi

Si dice così perché è una scuola privata e fu, a suo tempo, frequentata dai figli di un noto imprenditore e politico italiano (per iniziativa della moglie). Che non sia vero è dimostrato nei fatti dalla composizione sociale della nostra scuola, dove sono rappresentate le più diverse professioni. Docenti, educatori, impiegati, imprenditori, medici, operai, professionisti… uomini liberi accomunati da un ideale di educazione da donare ai propri figli.

È una scuola antiquata, contraria a tecnologia e progresso

Il percorso della scuola di Reggio Emilia copre dai 3 ai 14 anni. In questo periodo di crescita gli strumenti meccanici ed elettronici di ausilio alle facoltà superiori (intelletto e ragione) non sono necessari, anzi le danneggiano come provato da recenti studi insieme all’armonico sviluppo di quelle cosiddette “inferiori” (sensi, fantasia, memoria, imitazione). Nel percorso Waldorf del terzo settennio (14-21 anni) l’informatica è insegnata al pari delle altre discipline tecniche. Questa semplice verità è ormai recepita anche nelle scuole dell’”avanzata” Silicon Valley in California, dove è concentrato il maggior numero di addetti nel settore tecnologico.

È una scuola per bambini con difficoltà di apprendimento

Non si tratta di una scuola pensata per bambini con difficoltà. È una scuola per tutti i bambini, anche per quelli con certificazione. Proprio grazie ai tempi e ai modi dell’insegnamento a epoche, oltre al calore con cui vengono accolti dall’ambiente scolastico, questi bambini trovano le condizioni migliori per sviluppare forze in grado di contrastare le difficoltà e, in certi casi, di superarle del tutto. All’interno della scuola è presente la pedagogia curativa antroposofica grazie a personale formato per accogliere anche bambini con disabilità.

Non si insegnano le verità della scienza

Questa leggenda è legata alla grande importanza che viene data alle religioni e alle mitologie del mondo. A seconda dell’età del bambino concetti e valori vengono portati attraverso le potenti immagini delle grandi narrazioni quali la Genesi, l’Edda di Snorri, il Ramayana e il Mahabharata. Così come accaduto nell’evoluzione dell’umanità, anche durante la crescita del bambino queste immagini verranno poi trasformate nelle leggi della scienza e della matematica, senza tuttavia un’atteggiamento di condanna o irrisione, come spesso invece accade negli ambienti “adulti”, impregnati di scientismo e laicismo.

È una setta

Si tende a parlare di “setta” quando ci si trova di fronte ad un pensiero forte espresso da un autore singolo, in questo caso Rudolf Steiner. In realtà quelli sistematizzati da Steiner sono pensieri che appartengono ad una grande tradizione europea, che vede, ad esempio, in Goethe e nella sua morfologia uno dei vertici assoluti. Come ogni pensiero forte anche la pedagogia Waldorf richiede una consapevole adesione, sia nella loro comprensione che nella volontà di portarli nel mondo, ai molti principi che si contrappongono al pensiero unico del mercato e dell’educazione odierni.

I bambini apprendono troppo lentamente

Tutta la pedagogia Wadorf è basata sul rispetto dei tempi dell’evoluzione corporea e animico-spirituale del bambino. Nonostante i bambini, grandi imitatori, riescano a riprodurre un grande numero di attività, introdurre attività che richiedono uno sforzo superiore a quanto l’età e lo sviluppo possono supportare significa togliere loro forze quando, da grandi, ne avranno più bisogno. Ecco allora che il precocismo intellettuale diventa l’anticamera di disagi cognitivi o sociali, quando non addirittura di malattie.

L'antroposofia è una religione

L’antroposofia o scienza dello spirito ad orientamento antroposofico non è una religione, perché non è basata né su una rivelazione né su un libro, non prevede riti né sacramenti. Per definizione del fondatore “l’antroposofia è una via di conoscenza che vorrebbe condurre lo spirituale che è nell’uomo allo spirituale che è nell’Universo”. È indubbiamente vero che la pedagogia Waldorf sia ispirata dalla visione dell’uomo propria dell’antroposofia, ma per seguirla non è necessario essere antroposofi. La pedagogia Waldorf funziona non perché chi la segue sia antroposofo (una esigua minoranza), ma perché si rivolge all’universalmente umano presente nei bambini, indipendentemente da lingua, etnia, religione o contesto socio-politico. L’antroposofia, per esplicito dettato di Steiner, non è materia d’insegnamento nelle scuole Waldorf.